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      Quest'elemento e il naturale progredire dell'ingegno umano sono la cagione che l'Artista grande vorrebbe trasformare di continuo i suoi lavori. Guai a colui che si tiene pienamente e sempre soddisfatto delle opere sue! È questo un indizio sicurissimo ch'egli non sortì di natura un'anima capace di racchiudere l'Infinito. Il Gluck adunque volendo eseguire la sua Armida, doveva di necessità variare il testo. E il libro che gli sta dinanzi è mestieri sia carta bianca, siccome simbolo che l'Armida vera non è deposta, né può essere, in poche pagine, ma abita i campi interminati dell'ingegno dell'Artista. L'Armida che si getta sulla carta è quella di oggi, anzi dell'istante presente, ma l'Artista dopo aver balzato di gioja creando quelle note musicali, dopo di essersi per breve ora adagiato col pensiero in esse, le guarderà di poi coll'occhio malinconico dello scontento.
      Ma perché non possiamo noi tutta trasfondere nella forma sensibile la piena dei nostri sentimenti, delle nostre idee? Perché il dolore dev'essere compagno eterno delle più nobili consolazioni? Per l'anelito alla Perfezione che governa le umane cose. Non pure l'Arte ma Tutto è sottoposto a questo anelito. Guardate l'affannoso incedere dell'Individuo nei campi della Scienza, della Vita in generale. Oggi una disciplina vi riempie tutto l'animo, ma domani voi provate il desiderio prepotente d'interrogare eziandio le adiacenti; al presente voi siete soddisfatto d'un vostro lavoro, ma di poi scorgete in esso un vuoto ch'è mestieri colmare con nuovi studi e aggiungendo una perfezione più alta.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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