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      Un'Arte qualsiasi tocca il suo momento predominante, allorché la natura ch'ella sortì è adatta ad esprimere una determinata condizione della Società. Incedendo la Società a prendere forme più pure, quell'Arte che predominava dà il luogo ad un'altra, la quale sopravviene per essere la sua natura acconcia ad esprimere meglio quel nuovo stato della Società. Onde ben si vede che quella determinata Arte per necessità dà luogo ad un'altra, ed è costretta a seguire l'andamento della Società.
      In tal modo essa continua a svilupparsi, sotto l'influenza però dell'Arte che vien dopo, e ciò facendo se decade dalla sua altezza, e non potrebbe mancare di decadere, continua però a richiamare verso di se l'attenzione universale, perché si modifica a seconda delle nuove passioni.
      Se al succedere della Pittura cristiana alla Scoltura antica, questa non avesse declinato a vestirsi di un carattere più intimo, e si fosse tenuta ferma, il che non potea, alle forme ed alla maniera greca, la Società l'avrebbe lasciata dall'un canto, perché tra le sue passioni e quelle espresse dalla Scoltura, non vi sarebbe stato legame alcuno. Noi moderni di fatti restiamo muti e freddi dinanzi ad una statua di Scoltura greca, e solo coloro i cui studi assidui dell'antichità li fanno rivivere nell'età passate, possono palpitare a quella vista. Così parimente la Musica va cedendo il campo alla Poesia, e con ciò ubbidisce al destinato delle Arti. Solo perché la Musica s'incorpora colla Poesia, e manifesta il predominio della Riflessione, ci sveglia cotanto interesse.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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