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      E porgere alla Musica sacra la grazia della varietà non è chi non stimi esser cosa difficilissima. Riguardo poi alle particolari bellezze io farò di porre in rilievo quelle che a me sembrano più notabili.
      Ad una introduzione, la quale colle sue gravi tinte è volta a dare il colorito generale e l'andar maestoso e dolente al Miserere, segue il primo verso ch'è sopra modo bello, e tra le migliori cose del lavoro. Oltre la frase gravissima ed ampia che il sorregge, è mirabile il crescer mano mano, e l'intrecciarsi delle voci, elevando poi unite la lode della divina misericordia. Né questo concerto di voci è da tenere come cosa puramente formale, ovvero come un lusso di armonia, dacché piuttosto ne significa quasi il convenire che fa il Popolo a drappelli nel luogo in cui raccolto solleverà pentito il canto del perdono; onde il succedere delle voci può dinotare il sopravvenire di una schiera all'altra, e l'intrecciarsi può dinotare il congiungersi tutte in un solo pensiero, e l'unanime chiamare al Signore misericordia. E non è meno intimo e di ragione lo scorrere della medesima nota dai bassi più profondi insino agli acuti più acuminati, dappoiché il Mercadante con ciò ha voluto certamente significare, che un medesimo motto vien ripetuto dalle varie schiere, ognuna delle quali si differenzia dalle altre a cagione della maggiore o minore età, voglio dire l'una è di vecchi, l'altra di uomini maturi, poi l'altra di giovani, e l'ultima infine di ragazzi; di maniera che la voce di grave si assottiglia a proporzione che l'una schiera è meno attempata dell'altra, e più si avvicina al fiore gentile dell'infanzia.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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