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      Non mai in simiglianti combinazioni, mandate alla memoria con studio grandissimo e appariscente, voi potete scorgere il calore della spontaneità e il fuoco del vero sentimento. Di fatti il sentimento artistico avrebbe operato ben altrimenti. Medea tradita, che racconta i suoi amori, per quanto col potere dell'immaginazione voglia condursi a quei tempi e sentire gli affetti passati, è nientedimeno sempre Medea tradita, e come tale deve spargere sul suo racconto sempre un certo colorito particolare, il quale faccia trapelare il dolore e la rabbia di sotto alla narrazione dei primi amori. Se non v'ha dolore più grande che ricordarsi del tempo felice nella miseria, come dice Dante, segue che quanto più bello è il racconto della prima felicità, dei primi palpiti, e tanto più forte deve essere il dolore che quel tempo sia passato. La Ristori non porge al racconto siffatto colorito appunto perché intende pedantescamente a rendere col gesto ogni parola, e a questo modo sperde il significato generale e produce una declamazione a guisa di mosaico. Su di quel mosaico vien passata in vero una certa tinta generale, ma è tinta antiartistica, poi che essa consiste nel porre la natura individuale dell'Attrice in luogo di quella reale del carattere che si prende a rappresentare. Di fatti la Ristori sin nella umile Pia furoreggia e grida e si arrabbia ed è altera come farebbe una Medea; la qual cosa nella rappresentazione è orribile a vedere, essendo scopo di questa la fedele esecuzione del concetto artistico.


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La ragione della musica moderna
di Niccola Marselli
Editore Detken Napoli
1859 pagine 218

   





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