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      Il nostro Arlecchino, dunque, scrivendo al cardinal Gonzaga degli ostacoli, che gli si parano innanzi, nel formare una nuova Compagnia, tra le pretese delle prime donne e la vanagloria degli altri attori, osserva:
     
      Bisogna che V. S. Ill.ma sia quella che, con il suo ingegno e otorità, faccia in modo che queste due donne si acordino insieme per questo servicio per un anno solo: et di più bisogna....
     
      qui abbiamo renumerazione della nuova Compagnia
     
      che la ne faci avere Zanfarina, o vero Scapino, che si è tatto un bon Zane(6): uno d'i due ne bisogna perchè Pedrolino non à più vigor naturale per la vechieza, et se potessimo anco avere un certo Fulvio, che fa da Gratiano e da inamorato, non sarebe, se non buono: et quasi tutti questi personagi sono a Venecia. Scapino è con Fritellino, il quale non à molto bisogno di lui per aver tolto in Comp.a Mezzettino, che fanno tutti dui una parte moderna.... Questo è quanto fa bisogno a fare una buona Comp.a perchè il resto l'abiamo noi.
     
      Le astuzie di Arlecchino, gl'intrighi degli altri comici, ci si rivelano nel poscritto di detta lettera. Arlecchino, fra altro, indica al cardinale come deve fargli recapitare la risposta, poichè vi sono cazatori de letere: gliela mandi all'ambasciatore del duca di Mantova in Milano: poichè, ad accozzare una Compagnia di comici, ci volevano allora re, regine, duchi, cardinali, ambasciatori, e tutto un lavorìo di fina diplomazia, secondo abbiamo già rilevato.
      Leggiamo attentamente il poscritto d'Arlecchino: ne vale la pena:


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L'epistolario d'Arlecchino
(Tristano Martinelli 1556-1631)
di Tristano Martinelli
Editore Bemporad Firenze
1896 pagine 61

   





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