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      Ho avuto grande piacere, sentendo che Florinda e Flavia erano contente di venire in mia consideratione, ma mi rincrebbe assai che non siano d'accordo insieme. Farò in modo tale che si accorderanno e tutti quelli che si imbarcheranno con voi se ne ritorneranno sodisfatissimi. Se fosse possibile di menare Fritellino et Flaminia l'haverei a caro.
     
      E sempre al Cardinal Gonzaga, Arlecchino scrive, a proposito della incontentabilissima e capricciosissima Flavia:
     
      In unire questa benedetta Compagnia ci vuole altro che autorità Arlecchinesca, però sarete contento di cominciare a disporre la signora Flavia, a ciò la venga a questo servicio, et se lei si scusasse con dire che gli è malsana, ditegli che li farete dare delle medicine soave, chè la guarirà, et se lei dicesse che non li piace le medicine per esser dolce, ditegli che gliene darete di brusche, essendo che a lei gli piace più il brusco che il dolce: ciò intendendo, la si potrebbe contentare: et non mancate di gracia di mettere le vostre forze perchè si faccia una bona Compagnia da andare in Francia questa quaresima.
     
      Il 27 maggio 1613 la Regina tornava a far nuove premure per aver i comici italiani e scriveva al Martinelli:
     
      Oltre la lettera, che vi ho scritta in replica a quella che mi avete diretta a nome della Compagnia, che ha tanto indugiato a risolversi, ho voluto particolarmente con la presente ringraziarvi delle cure, che vi siete dato per riunirla, e mi ricorderò di provvedere a tutto ciò che sarà necessario perchè tutti quelli che ne faranno parte restino sodisfatti.


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L'epistolario d'Arlecchino
(Tristano Martinelli 1556-1631)
di Tristano Martinelli
Editore Bemporad Firenze
1896 pagine 61

   





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