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      Si erudivano i giovani nella regia scuola militare di Pavia, non solo nelle umane lettere, ma nel disegno, nelle matematiche, nella ginnastica; delineavano carte topografiche e sistemi di fortificazione; addestravansi a lunghe marce, rese ancor più faticose da pesanti armi e bagaglio; ogni anno per più giorni armeggiavano alla campagna, simulando assalti, difese e ritirate di guerra; imparavano soldati a guidare un giorno le schiere da capitani. Provvedeva similmente abili capitani al genio ed all'artiglieria del regno l'altra regia scuola di Modena; andavano al comando delle nostre navi da guerra giovani che nel collegio appositamente instituito in Venezia si erano prima ammaestrati nell'arte difficile della nautica, nelle matematiche, nel disegno, nella geografia e nell'astronomia. Nè si trascurarono da ultimo gl'istituti per le fanciulle da sostituirsi ai monasteri, dove le giovanotte non altro imparavano fuorchè a leggere, ricamare e deliziarsi nelle pratiche soverchiamente minute di coro e di chiesa; vi si promossero gli utili studii in vece delle oziose contemplazioni; vi si ordinarono con singolare compiacimento de' genitori, a seconda dell'età, del sesso e delle future condizioni di ciascuna donzella, corsi regolari di storia, di geografia, di amena letteratura, e lezioni di musica, di ballo, di disegno, di lingue straniere. Aveva ancora la città di Milano un Conservatorio di musica assai lodato, in cui concorrevano giovani d'ambo i sessi ad imparare la musica vocale e istrumentale, la declamazione e la danza.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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