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      Le quali promesse, siccome avevano dianzi partorito buonissimi effetti nella Prussia ed in alcune province della Germania soggette all'imperatore o a' suoi antichi alleati, ma pił particolarmente in quelle del Tirolo, dove le popolazioni s'erano tutte levate a grande tumulto alla voce dell'amato signore, cosģ furono anche udite benignamente in Italia, non tanto perchč quivi trovavano le mani pronte a stringere l'armi, quanto perchč, mescolate colla speranza accreditata dall'Inghilterra e dall'Austria, di riconoscere la suprema necessitą di miglioramenti politici da adottarsi in Europa, venivano ora ad assicurare agl'Italiani quello di che li avevano infine allora i Francesi solamente lusingati. S'aggiunse, che questa volta le promesse non partendo da uomini addetti a sčtte, i quali sogliono sempre aggrandire colla propria immaginativa, o mettere innanzi colle parole pił di quanto possono realmente attenere coi fatti, ma da monarchi che di continuo avevano sulle labbra sensi di giustizia, di religione, di umanitą, e che per pietą, per fede e per amore del retto operare erano pure tenuti fra' primi, certa stimavasi la riuscita: intorno alla fidanza di conseguirla pacifica, non sanguinosa nč sovvertitrice, oramai non si provava pił dubitazione alcuna.
      Confortati pertanto gl'Italiani da tali e tanto favorevoli assicurazioni, ed accorgendosi oggimai che non potevano pił aspettare nazionalitą nč salvezza dalla Francia, perchč distratta da pił potenti pensieri, incominciarono con tutta serietą e ponderatezza a pensare ai proprii casi.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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