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      Così i savii e le moltitudini.
      Ma i tempi erano mutati, e coi tempi mutarono ancora i proponimenti e le sentenze. Non potendosi adunque a tali ragionamenti della generalità degli uomini opporre ragioni in contrario, si pensò ad uno spediente facile insieme e sbrigativo, perchè si potessero prima tenere a bada gli animi concitati, poi ingannare la universale aspettazione con dimostrazioni forti e risolute. Fra le principali cause che avevano mosso il risentimento delle popolazioni in Italia contra il dominio di Francia, erano la gravezza delle tasse, massime della prediale, il caro del sale e l'abborrita coscrizione. Insinuarono pertanto i novelli reggitori, che delle tasse si conserverebbero soltanto le imposte sovra i beni fondi, e queste ancora scemate per lo stato attuale di pace che consentiva una grande diminuzione di spese nel preventivo di ciascun anno; poi in alcuni paesi subito le autorità comunali ribassarono il prezzo del sale per far pompa di liberalità verso gli oppressi, e si abolì la coscrizione, che con inaudita barbarie involava all'amore dei genitori i proprii figliuoli. Chetate per tal guisa le commosse immaginative, si andavano intanto a poco a poco ricomponendo gli ordini amministrativi e le milizie regolari; poi, quando alla incertezza dei casi ebbe succeduto la stabilità, ed al timore la contentezza; quando una certa forza acquistata col potere ebbe permesso ai governanti di tôrsi dal viso la maschera e svelare senza pericolo i più interni pensamenti loro, i principi, i ministri, i nobili, i preti, insuperbiti tutti dalla propizia prepotente fortuna, proclamarono a fronte alta, essere stato Buonaparte tiranno; lui soltanto avere per lo spazio di molti anni conculcato e col tirannico suo giogo avvilito i miseri popoli; essere parimente venuto un gran male in Europa dalle massime sovvertitrici della francese rivoluzione, e salutare pensiero degli attuali regnanti il rimedio che si voleva applicare ai danni da quella discesi: dovere ora massimamente l'Italia andar lieta e speranzosa della presenza de' suoi antichi signori.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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