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      185, in nota.
      Per quello che riguarda più particolarmente l'aggregazione di Genova e Stato ligure al Piemonte, ella era stata accordata fra i confederati molto tempo prima che si riunisse il congresso di Vienna, come lo provano, da un lato la proposta del ministro Pitt l'anno 1805, e dall'altro gli articoli non ancora palesi a tutti del trattato di Parigi. Tutti sanno, che il trattato di Parigi diè norma a quello che poco appresso si conchiuse in Vienna, e che stabilì il nuovo ordinamento europeo. Molta luce si sarebbe sparsa su questo importante argomento, se il signor Roberto Wilson, il quale era a quel tempo uno de' più attivi commissarii e faccendieri della Gran Bretagna in Italia per farvi aderire le popolazioni alla lega contra Napoleone, avesse attenuta la promessa da lui fatta in Parigi all'Angeloni (luogo citato di sopra, pag. 184), di mandargli cioè documenti autentici sui modi insidiosi con cui gli alleati ingannarono gl'Italiani. Vero è, che più tardi, nè per istanze nè per lettere inviategli, non venne mai fatto all'Angeloni di ottenere da quel valoroso guerriero i documenti promessi; il che prova, o ch'erano essi di tal natura da compromettere altamente la fede politica dell'Inghilterra, e non credè Wilson di doverli ad altri rivelare; oppure ne ricevette assoluto divieto da chi allora aveva tanta parte nei consigli del gabinetto inglese.
      Fra le ragioni che soleva addurre lord Castlereagh per giustificare la cessione da lui affrettata e consentita del Genovesato al re di Sardegna, era pur questa, che non avendo i Genovesi cooperato colle forze proprie a rendere più agevole agl'Inglesi la occupazione della loro città, ed essendo anzi l'acquisto di Genova merito principale dell'armi britanniche, poteva l'Inghilterra disporre della città e di tutto lo Stato quasi di una sua conquista: strano ragionamento, che può tornare a gran vergogna del ministro inglese e della sua nazione, se si vogliano leggere le contrarie ragioni lungamente esposte dai due citati Schöell e Angeloni.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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