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      Obbedirono a questa volta i deputati alla formale intimazione, e di unanime consenso votarono i sussidii, che salirono in quell'anno (compresi i sussidii inglesi, de' quali però l'Inghilterra aveva cessato il pagamento) ad un milione e novecento quarantasei mila once(31). Avuto dipoi riguardo alla penuria in cui trovavasi allora l'erario, gli stranieri possidenti in Sicilia, che per la pace fermata sul continente venivano a ricuperare il pieno possesso dei beni posti prima sotto sequestro, furono tassati di una imposta addizionale del 30 per 100 sopra le rendite loro. Al tempo stesso i deputati chiesero ed insistettero, perchè si migliorassero le parti meno perfette della costituzione, e soprattutto si creasse una speciale commissione col carico di ordinare un codice di leggi. Finalmente il dì 15 del mese di maggio, già ridottosi il re in sul partire, e stimando per le anzidette ragioni non convenirsi che in sua assenza il parlamento continuasse a sedere, lo dichiarò chiuso fino alla nuova sua convocazione, e mandò ad un tempo esponendo per bocca del principe di Campofranco: Che non dissimulava sua maestà di avere in tutte le deliberazioni dell'ora cessato parlamento desiderato una maggiore arrendevolezza dalla parte di molti fra i deputati, ed una più attenta e imparziale disamina di certi punti risguardanti le prerogative della corona; che nondimeno si era sua maestà aderita alla dimanda fattagli di una commissione per riordinare le leggi, e ne commetterebbe il carico a personaggi che sono fra i più riputati della Sicilia per dottrina, per fama, per virtù, per divozione verso la patria, facendo loro comandamento di rivedere similmente lo statuto siciliano, ed applicarsi a migliorarlo in tutte le sue parti; che i miglioramenti introdotti sarebbero in tutto consentanei ai progressi della civiltà nel presente secolo, e conformi alla posizione politica della Sicilia, ai bisogni ed agli onesti desiderii de' suoi abitatori; che intenzione ferma e irrevocabile di sua maestà era che si riducesse alla maggior perfezione possibile quella costituzione, la quale meritamente si riteneva come la più sicura sorgente ed insieme la più fedele custodia della felicità de' suoi popoli siciliani.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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