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      Conoscevano che, anche volendo, tornare di slancio alle antiche forme di governo non si poteva; esigevano d'altronde i tempi che si portasse rispetto a certe tendenze ed opinioni originate nella nostra penisola dalle condizioni degli anni passati; elessero pertanto un provvedimento di mezzo, e con esso incamminarono la nuova amministrazione romana, aiutandosi, fin dove si potesse condurre l'opera pregevolissima senza mancare alle convenienze presenti, tanto degli elementi che avevano sparsi nello Stato i Francesi, quanto di quelli che ricordavano le vecchie costumanze e, non esitiamo a dirlo, i vecchi abusi. Questo in sostanza significavano le espressioni del proemio del motu-proprio de' 6 luglio 1816, che riporteremo pił sotto.
      A malgrado delle buone disposizioni e delle cure assidue del primo ministro della santa Sede, perchč non s'avviarono in meglio le condizioni dello Stato romano? Diremo le cagioni principali, di poco anche anticipando alcuni fatti che le produssero. Unico mezzo a prevenire in Roma o vincere la resistenza degli oppositori era una mente ed un braccio fortissimi. Ora, e prima di tutto, Pio VII era vecchio, affranto dalle passate tribolazioni, anelante il riposo, e troppo gli pesava di doversi sul finire de' suoi giorni avventurare in imprese ardite e risolute da cui potessero derivare fastidii alla santa Sede, turbazioni nello Stato, speranze ai novatori. Quanto a Consalvi (diciamolo a grande onore di lui), egli era solo in Roma a lottare in favore delle mutazioni contra tutti; nessuno, tranne solo l'avvocato Bartolucci, espertissimo nel maneggio di tali materie, che lo soccorresse efficacissimamente de' suoi lumi e dell'opera sua; pochissimi, che di buon grado il secondassero nelle sue risoluzioni di fare il bene unicamente per amore del bene; tutti gareggianti insieme nel disfare in un sol giorno e con un sol tratto di prepotenza e di arbitrio quello ch'era il frutto di molti studii, di molte vigilie, del concorso e del parere di uomini dotti e bene intenzionati.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





Stato Francesi Sede Stato Roma Pio VII Sede Stato Consalvi Roma Bartolucci