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      Il primo atto pubblico veramente importante del pontificato di Pio VII, dopo la sua ristorazione, fu il motu-proprio del dì 6 luglio dell'anno 1816. Due parti essenzialissime si vogliono distinguere nel proemio del motu-proprio. Nella prima si dichiarava dal papa di voler riordinare lo Stato sui principii di quella uniformità, dalla quale derivano non solo il decoro di un sistema, ma altresì gl'immensi vantaggi di esso; si conserverebbero, per quanto fosse possibile, le deliberazioni emanate dai precedenti sommi pontefici, in guisa però che non ne venissero esclusi i cambiamenti che necessitavano dopo tante e sì svariate vicende la utilità e i bisogni pubblici. Nella seconda, confessava il pontefice essere avvenute le passate disgrazie e l'interrompimento di esercizio della sua temporale autorità per volere speciale della divina provvidenza, la quale poi anche fa risultare dalle stesse calamità copiosi vantaggi per chi ne sa profittare, ma essersi parimente da quelle medesime disgrazie e da quell'interrompimento della temporale sua sovranità aperta la strada a migliori operazioni; riconosceva pertanto la impossibilità di tornare all'antico stato di cose, perchè surte in tutti i paesi d'Europa nuove abitudini, nuovi interessi, nuove opinioni, nuove idee nell'amministrazione e nella pubblica economia, e nuovi lumi, per cui vedevasi l'assoluta necessità di pareggiare gli Stati della Chiesa agli altri d'Europa. Chiaramente da tali parole, così solennemente e liberamente proclamate dal pontefice, risultava la deliberazione di lui di far adottare ne' suoi Stati un nuovo sistema governativo, savio e illuminato; la quale deliberazione appariva tanto più necessaria, dappoichè il papa avendo ora ricuperate alcune terre già unite al regno italico, e nelle quali per conseguenza erano maggiormente apprezzati i benefizii del codice Napoleone e dell'amministrazione francese, trovavasi in certa guisa obbligato ad accondiscendere ai voti ragionevoli di quelle popolazioni.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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