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      Si vollero abolite le tasse feudali, i monopolii, non solo la tortura, ma la stessa punizione dei tratti di corda rimessa dal Rivarola; dichiarata per sempre abolita la pena di morte pei casi di eresia, e promesso un migliore sistema di polizia per tutto lo Stato; rimanessero illese e nella piena integrità loro le giurisdizioni, non solo del cardinale decano in Ostia e Velletri, ma quelle altresì del maggiordomo in Castel Gandolfo; ristrette finalmente le giurisdizioni e prerogative dei baroni in quanto potessero nuocere al regolare andamento della giustizia ed alle leggi comuni per la finanza, e soli riservati ai baroni i titoli loro onorifici; dal che risultò, che il principe Colonna e, secondo l'esempio dato da lui, altri eminenti baroni romani, non volendo assoggettarsi alle imposte restrizioni, quella massimamente che, volendosi da loro conservare le giurisdizioni feudali, dovessero sopperire a tutte le spese richieste dalla retta amministrazione della giustizia coll'appruovazione della segreteria di Stato, spontaneamente vi rinunziarono. Fu esempio generoso, ma non del tutto libero nè disinteressato; nondimeno, perchè toccava certe pratiche dell'età di mezzo venute universalmente in orrore, quei baroni ne andarono con esimie parole lodati dagli uomini illuminati, e dal popolo romano ebbero bella fama di sinceri amatori della moderna civiltà, di umani e gentili promotori delle liberali dottrine.
      Per disposizione del motu-proprio gli Stati della Chiesa venivano distribuiti in 17 delegazioni o province, divise in tre classi, suddivise in governi, e questi in Comuni; ogni delegazione amministrata da un prelato, cui nel suo distretto spettava la superiore giurisdizione, e presso di sè aveva una congregazione governativa composta dei più notabili individui con voto consultivo in tutti gli affari di qualche importanza, spettanti l'amministrazione provinciale e comunale; la giurisdizione del delegato non estesa all'ecclesiastico, al giudiziario, al finanziario; destinandosi al governo di una delegazione di 1.a classe un cardinale, essa prende il nome di legazione.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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