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      Poco frequentate d'altronde le scuole nei villaggi, dov'erano quasi universali la ignoranza e la barbarie: brevi ed oscure parole pronunziate ad alta voce dall'altare e dal pulpito, o susurrate all'orecchio dai confessionali, componevano tutta la scienza consentita dai preti ai Romani. E v'erano finalmente in Roma e nello Stato adunanze accademiche di uomini eruditissimi; ma ordinate a compilare e raccogliere intieri volumi scritti sopra una statua o una medaglia antica, sopra una iscrizione che fregiava un monumento o un sepolcro; o convocate con grande apparato di letteraria ciarlataneria a udirvi recitare poesie di vario metro in occasione di nozze illustri, per la monacazione di nobile e gentile donzella, per la prima messa solennemente celebrata da patrizio giovine, per l'innalzamento a dignitą cardinalizia di egregio e chiarissimo prelato.
      Gridavano talora gli abitatori di Roma e dello Stato, e pił frequentemente i forestieri che dalle pił lontane regioni venivano a visitare la nostra penisola, contra gli assassinii moltiplicatisi nelle terre, e contra il brigantaggio che infestava le campagne romane; ma niuno diceva, che spesso tali eccessi si commettevano da gente a cui si negava giustizia nei tribunali o nelle particolari trattazioni. E da un altro canto, si ricercavano e punivano talora severissimamente i settari; ma niuno pensava, che spesso tali uomini erano entrati a partecipare delle sette per desiderio di migliorare le pratiche con cui si reggeva lo Stato, e rimuovere il male che lo disordinava.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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