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      Così rimasero le cose in Algeri fino all'anno 1830; nel qual tempo la Francia a ciò mossa dal proprio onore e dagl'interessi del suo commercio assai danneggiati, allestì una spedizione di terra e di mare, destinata a superare con una forza prepotente la infedeltà di quei temerarii ladroni. Conosce il mondo intiero, e a me non s'appartiene il narrarli, i grandi mutamenti che seguitarono in quel reame dall'impresa di Algeri.
      Imperversò in tutta l'Italia l'anno 1816, e continuò nel seguente, una terribile carestia, quanto dolorosa nelle sue cause, altrettanto funesta ne' suoi effetti. In alcune province le ricolte delle biade erano andate intieramente contrarie alla speranza dei coltivatori, in parte per la mancanza di braccia atte a smuovere e lavorare i terreni, perocchè le interminabili guerre di quei giorni avevano orbato di figliuoli le meno agiate famiglie; in parte ancora per il continuo andare, venire ed accampare di eserciti italiani, francesi, napolitani e alemanni, massime di quelli a cavallo. In altre, le medesime ricolte si trovarono tanto poco corrispondenti alla universale aspettazione de' campagnuoli, che, non che apparissero abbondanti o per lo manco sufficienti, a mala pena avrebbero potuto contentare i bisogni di genti da mille cagioni afflitte ed affamate. In tutti compassionevole il disagio e l'aspetto della scarsezza presente; in tutti similmente penoso il timore della squallidezza avvenire, cresciuto anche per l'avidità, che meglio anzi si direbbe ingordigia, degl'incettatori e ammassatori di viveri.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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