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      Ardireste respingerli al punto di diventar parricidi? Qual cosa mai sperate da un soldato fuggitivo e perfido? L'obbrobrio, la miseria, la disperazione, la morte; tali sono i frutti che raccogliereste da colui che non per altro vi comanda che per condurvi alla vostra mina. E chi cerca nella disperazione l'ultimo suo soccorso, può egli promettervi pace e gloria?
      Napolitani! Un principe viene ora in vostra salvezza; le sue aquile vittoriose addurranno sul vostro territorio la pace, la tranquillità; l'abbondanza; il ferro e la morte allontaneranno dalle vostre contrade il vostro oppressore e il nostro nemico. Tutto sarà sacro, come proprietà del cittadino. Voi, docili figli del Sebeto, venite, preceduti dagli stendardi della concordia, incontro al vostro padre, al vostro liberatore, il quale s'appressa alle vostre mura. Egli aspira solo a rendere durevole il vostro bene e la vostra felicità; egli s'adoprerà per farvi oggetto d'invidia alla rimanente Europa. Un governo stabile, saggio e religioso vi è assicurato: il popolo sarà sovrano, ed il principe depositario delle leggi, che verranno dettate dalla più energica, e dalla migliore fra le costituzioni. Spalancate le vostre chiese e i vostri santuari; il vostro padre vi entrerà a testa scoperta per liberare dalla persecuzione i suoi ministri e le sue leggi. Cantate inni di gloria al Dio degli eserciti, che vi ha sottratti all'oppressione, e liberati dalla imminente rovina: siano per sempre rispettati e invincibili gli ornamenti e i segni sacri di quella religione che ha piantalo i suoi vessilli in mezzo alle guerre più ostinate e più crudeli.


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-Storia d'Italia continuata da quella del Botta dall'anno 1814 al 1834
Parte prima 1814-22
di Giuseppe Martini
Tipogr. Elvetica Torino
1850-1852 pagine 496

   





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