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      Sanguigni lampi, e i fulminiA tuo piacere arresti;
     
      Tu che gli eterei spaziiCol cocchio tuo gemmato
      Tutti percorri rapidaDall'uno all'altro lato;
     
      Sí, tu, cui omaggio prestanoI cristallini fonti,
      Acciò le masse argenteeColin dagli alti monti
     
      A' pavoncelli celeriRallenta il dubbio morso:
      Il carro tuo volubileSospend'in su del corso.
     
      Deh, fa per poco immobileQuesto tuo vasto impero,
      Fa che 'l mio guardo rendasiConoscitor del vero
     
      Fa pur... Ma oimé, che scoppiasiDa manco lato un tuono!
      Ah, le mie preci giunsero,
      Esaudito io sono.
     
      Vedo... Che mai presentasiAgli occhi miei veggenti!
      Son quest'i neri turbini,
      Son le tempeste, e i venti?
     
      Vedo globetti lucidiChe galleggianti vanno;
      Se gli uni agli altri accoppiansiIn piogge a cader vanno.(56)
     
      Vedo che scossa l'ariaIn questa parte o quella,
      Impetüosi destansiI venti e la procella.(57)
     
      Vedo che parti elettricheSparse nel vasto seno
      Del ciel,(58) cozzando formanoI tuoni(59) ed il baleno.(60)
     
      Ah, jettatori perfidi,
      Or vi comprendo a volo:
      Potete voi scomponereE l'uno e l'altro polo.
     
      Se quel vapor maleficoChe ad or ad or gettate
      Urta gli acquosi globuli,
      Di pioggia il ciel votate;
     
      E se diparte l'aereQuella maligna peste,
      Vengon allora i turbini,
      I venti e le tempeste.(61)
     
      Vostro vapor fulmineoSe fra le nubi arriva,
      E lampi e tuoni e fulminiIn un sol punto avviva.(62)
     
      Oh Dio, chi mai ci libera!
      Da lor chi me disgiunge?
      Fuggo... Ma già non giovami,
      La jettatura giunge.(63)
      PROSA QUINTA
     
     
      LA JETTATURA COLPISCE PIÚ UNOCHE UN ALTRO SOGGETTO
     
      Vi sarà ragion di credere che la jettatura colpisca piú uno che un altro soggetto?


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79

   





Dio