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      So molto bene che sianvi degl'innocenti assassini; ma non ignoro fin'anche che una moltitudine di jettatori, conscii di quel che fanno, apprendono per proprio bene i danni che arrecano ad altri. Io dunque di voi parlo, e solo a voi diriggo i miei detti, che nella classe di questi ultimi vi rattrovate.
      Voi vi lusingate sin'ora:
     
      Topi indegni, che non si trovi un gattoChe tutti quanti uccida, tronchi e strozzi
      Ed un non lasci per semenz'affatto.
     
      Ma v'ingannaste all'in tutto. I segni co' quali marcati siete dalla natura, vi appalesano al mondo. Ognuno ravviserà in quelli la malignità di cui siete aspersi, e da ora in avanti non vi sarà chi satollasse piú i vostri sguardi; ognuno fuggirà la vostra presenza ed, allarmati tutti contro di voi, vi cacceranno in fine nel piú rimoto angolo della terra. Se fin'ora, empi rovesciatori della natura, franchi scorrendo, saziaste le ingorde voglie, da ora in avanti, tra stretti confini riposti, piangerete anzi che apportare ad altri le non lievi sciagure. Io,
     
      Tanto è l'odio intestino, io giuro Apollo,
      Che porto al vostro popolo insolenteNon mai di male oprar pago e satollo,
     
      mi protesto che sarò sempre vostro implacabile nemico, né cesserò di perseguitarvi, se il mondo non vedrà distrutta affatto la vostra malvagia genia. Sappiate che, se applicato mi sono sin'ora a disporre i segni co' quali stimò natura tenerci avvertiti dell'indole perversa che avete, da questo punto innanzi attenderò ad individuare i mezzi co' quali vi potessimo rovinare all'intutto.


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79

   





Apollo