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      Fanatismo da non perdonarsi. Le grandi rivoluzioni degli astri, le nuove comparse delle comete, e le innegabili scoperte fatte de' corpi celesti avrebbero dovuto seco loro mutare l'ordine, la serie, l'esistenza, la natura de' mali e de' beni, e far questi vaghi non meno che gl'istessi pianeti.
      (10) «Dum vitant stulti vitia in contraria currunt». Cosí è accaduto a que', che sono nimicissimi del fato, della forza delle stelle in dirigere le azioni nostre. Vogliono al contrario ripetere tutto immediatamente da Dio. Filone fu il primo, o chiunque Autor fosse di quel libretto de Mundo, ad Aristotile attribuito, che suppose le cose create, ed in particolare gli uomini, simili a quelle macchine di legno che si agitano e si scontorcono qua e là con curiosi movimenti: «Ducitur, ut nervis alienis mobile lignum». Né piú né meno. Iddio per costoro è il Maestro, che, occultamente, con forza e moto a noi ignoto ci piega, ci dirizza, ci volge a piacere. Sono noti gli errori ne' quali urtati sono questi talenti bizzarri. Io non vi aggiungo una sillaba.
      (11) È provato che noi traspiriamo. L'atmosfera si carica di particelle che tramanda il corpo nostro.
      (12) È certo che costantemente osserviamo negletti per lo piú i meritevoli, e sollevati all'incontro coloro «I quai fuggendo tutto il Mondo onora». Ciò si ripete comunemente dalla sfrontatezza colla quale questi agiscono, e dalla timidezza di quei. Non posso per la verità opponermi. La modestia delle anime ben formate li fa restare nell'oblivione, dove al contrario gli spiriti leggieri, e privi di lumi, non fondando che nell'arditezza, affrontano con gran faciltà: nulla questi azzardano, non avendo che perdere; per conseguenza lo ripetono tante volte finché li vien fatta di dare un salto.


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79

   





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