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      (33) I gelsomini piú gai e le piú gentili giunchiglie sono i primi a risentire l'intemperie dell'aria e l'azione de' raggi del sole: la bellezza patisce piú presto: i gracili e deboli di fibra piú vivamente risentono le impressioni degli oggetti che l'attorniano. Ed ecco perché ne' ridotti que' che piú patiscono sono le belle, i virtuosi, i bambini, i gracili, appunto perché questi risentono piú vivamente le impressioni che loro fanno i jettatori.
      (34) Quante ninfe languiscono per la jettatura? Come ancora quanti bambini se ne vedono colpiti, a guisa di fiori dalla gragnuola? Io non vi aggiungo altro. Il signor D. Nicola Valletta ne ha pienamente parlato (si veda la Cicala del medesimo).
      (35) Il colorito delle guance per lo piú proviene da una facile e spedita circolazione; se questa va a mancare, mancherà a proporzione il purpureo colore, che sparso sulle gote rallegra i riguardanti. Appena dunque languiscono le funzioni per lo velenoso agente, languir si vedono del pari le piú amabili ninfe, e scolorirsi a momenti.
      (36) Quanto dovrebbe stare accorto chi deve unirsi in matrimonio! Quanti malanni non sopraverranno a quella signorina di garbo se ha menata la sorte in braccio d'un jettatore? Da quel primo momento non sembrerà piú la medesima. Mi è accaduto vederne qualcheduna che per siffatto motivo nel giro di pochissimi anni ha finito a poco a poco di vivere. Signorine, pensateci prima, e pensateci seriamente:
      Non si tratta di favole e di giocoMa di poter ognun viver sua vita
      Lieta sempre, e felice in ogni loco.


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79

   





Nicola Valletta Cicala