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      Ho dovuto diffondermi in quest'annotazione, dipendendo da siffatto principio la spiega del fenomeno che abbiamo per le mani.
      (46) È nota la celerità colla quale si porta la materia elettrica. Questa, schiudendosi, da quel punto dove si trova rintanata in meno che si pensa si move, si parte, e si diffonde.
      (47) Non è possibile piú frenarla, se si è sviluppata. In quell'atto il cervello è un vivo vulcano, e volerne impedire le fiamme è lo stesso che tentar l'impossibile.
      (48) Sguardi del volere intendo quelli dati non a caso, ma da una determinata volontà.
      (49) Chi non sa l'efficacia degli sguardi, delle parole, dei gesti animati dalla vivacità degli spiriti? Capaci sono questi di spingere direttamente quel sottile che li anima ove vengono diretti. In una foltissima brigata non ricercano che quel punto bramato dalla volontà.
      (50) La dottrina dell'idee associate ci cava fuori dal laberinto. Un piccolo segno, un indizio minuto può mille idee eccitarci in un punto, che erano prima come riposte e non vedute. Accade a noi come ne' fuochi d'artificio: una piccolissima scintilla accende in un momento tutta la macchina. Un urto minimo dato su d'una corda all'unisono coll'altra, oscillano tutte e due di concerto. Colpito un filamento nervoso, gli altri che sono all'unisono si risentono, e rappresentano le idee che sono associate o analoghe tra loro.
      (51) Le impressioni sono sempre come la forza e la figura del corpo che le produce; passa sempre una certa relazione tra l'impressione e l'oggetto imprimente.


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79

   





Sguardi