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      Se dunque supponiamo gli uomini divisi in corpi elettrici e non elettrici, o almeno figureremo in loro la natura elettrica in serie decrescente, prendendo que' dell'ultimo termine come non elettrici perché = o, noi ne avremo compresa tutta la differenza.
      (71) Panfilio è de' corpi elettrici, tira gli effluvi come corpi sottili; non cosí Polibio: «Dum spectant oculi laesos, laeduntur et ipsi / Multaque corporibus transitione nocent». Cosí appunto. Quei che guardano, o restano presso coloro che si caricano di jettatura, senza riceverla, e sono, diciamo cosí, conduttori di essa, rimangono indubitatamente jettati, benché quelli ne rimanessero immuni.
      (72) Doppio principo allora: si attireranno sopra tutti gli sguardi, i gesti e le parole per la beltà che li pompeggia sul volto, e tutti gli effluvi, che attraggono per la natura elettrica che godono. Povera Nice mia! La natura si compiacque di profondere in voi tutti i suoi doni; ma vi diede poscia una natura da ovviare gli jettatori? Ah quanto ne temo! Or, che uno si tiri sopra la malevolenza de' potenti, l'odio delle ninfe, l'avversione degli uomini, perché si trova coperto degli effluvi de' jettatori non è difficile a concepirsi, come si è veduto: è però difficilissimo a comprendersi come uno jettato debba anche tirarsi sopra i temporali, le grandini, le tempeste e le carte da perdere nelle mani. Provenisse ciò da una gravitazione di queste sopra gli effluvi de' jettatori? Se cosí, molto piú dovrebbero gravitare su gli jettatori medesimi.


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79

   





Panfilio Polibio Multaque Nice