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      Molte cose osserviamo create dalla natura con certe particolari qualità, mediante le quali s'impediscono alcune mutazioni, o all'opposto si procurano e si fanno. Tra questa classe sono tutti i medicamenti ed i veleni, che poco o nulla si differiscono tra loro. Ma siccome ogni sostanza, a sentimento di Leibnizio, e di Wolfio, gode la forza attiva, cosí ogni corpo qualunque può produrre in noi delle mutazioni, anzi le produce, piú o meno sensibili, secondo meno o piú sensibili saranno gli ostacoli incontrati. Questo è che noi non possiamo determinare la classe, tanto de' medicamenti che de' veleni, né si discoprono, che mediante le osservazioni piú accurate. Sappiamo che tutti i corpi agiscono; or se questi operano in questa o in quella guisa, in questo o in quel soggetto, con questi o con quegli gradi, certo è che non è sí facile determinarlo di tutti. Noi non ne conosciamo che una infinitesima parte delli tanti che operano, e però andiamo osservando alla giornata nuovi fenomeni e nuovi sorprendentissimi effetti. Chi poteva credere che col solo fiato di una persona si guarissero i mali degli occhi? E pure ciò si dice costantemente del fiato di un tal governatore baronale, che si trova qui in una locanda: viene, a tal fine, chiamato da diversi signori e signore, e la locanda ove soggiorna è piena sempre di tali ammalati. Una signora che io conosco, e con cui ho non ha guari parlato, si fa fiatare nell'occhio destro, in cui vi è un'amaurosi. Mi dice che, dopo quella semplicissima operazione, sente nell'occhio tanti pungoli.


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79

   





Leibnizio Wolfio