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      Se si prende un piccolo diamante, egli dice, non ancora portato da alcuno, e si lega in oro, poscia, involto in un drappo di seta, tra camicia e carne si porta nove giorni, ed altrettante notti alla parte opposta al cuore; e nel nono giorno prima di sortire il sole vi s'impronti con scarpello nuovo questa parola: Sceva; quindi presi tre capelli di una persona da cui si desidera essere amato, ed unitili con tre altri suoi dicasi: «O corpo, possa tu amarmi, ed il tuo disegno riesca sí ardentemente, come il mio per la virtú di Sceva», e si leghino i capelli col nodo di Salomone; e l'anello presso a poco fosse poi legato in mezzo di quel nodo, ed involto nel drappo di seta, si portasse sul cuore per sei giorni, ed al settimo si sciogliesse dal nodo di Salomone: fatto tutto ciò prima che nascesse il sole, e alla digiuna, si dasse quell'anello alla persona che si volesse; questa immediatamente si accenderà per chi ce l'ha dato. Or leggendo tante virtú nel diamante ho tentato di sperimentarlo contro la jettatura. Portandomi a giocare, me l'ho legato ogni sera, sempre diversamente, per iscoprire se la diversa modificazione e sito che prende potesse farlo operare. Il fatto sta, che sempre ho egualmente perduto. Anzi ho poscia dubitato, con ragione, che come gemma attraer potesse la jettatura, ed invece di arrecare vantaggio apporti del danno a chi se ne serve.
      (105) Della ruta è sentimento comune: ma io nulla ci trovo di buono. Dell'ortica leggo nel Trino Magico che chi tiene l'ortica congiunta al mille foglio è sicuro degl'incantesimi.


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Capricci sulla jettatura
di Gian Leonardo Marugi
pagine 79

   





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