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      Come dal fosso l'acqua sbocca, quando
      È la chiavica aperta, ecco ch'io veggoA torme a torme fuor d'ogni callaia
      Sboccar le donne. Non com'uom del volgoStudio però nomi e casati. Ardisco
      Di più: gli animi leggo, intendo e rido.
      Due file io veggo: le più belle vannoDove la luna co' suoi rai percuote;
      Stan l'altre all'ombra, e la patente luceOdian per onestà. Santa onestade!
      . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
      Grata commedia! Ah qual commedia e farsaE spettacol sublime io veggo insieme
      Ne' diversi vestiti! E grido: È questaScena in Francia o in Lamagna? e sono donne
      Queste, nostre, chinesi, o di Mombazza? . . .
      . . . . . . . . . . . . . . . . . Una è in capelli,
      E della cuffia sulle tempia all'altraSvolazzan l'ale Tristanzuola e macra
      Questa cammina, e l'imbottita telaMi segna appena ove s'innalza il fianco;
      Quella procede, anzi veleggia intornoQual caravella con immenso grembo
      Di guardinfante, pettoruta e gonfia.
      Ha ciascheduna passeggiando intantoDue maschi a lato, e men felice turba
      Che indietro segue. La bëata coppiaConfitta a'fianchi, ad ogni muover d'anca
      Della signora sua, misura i passi.
      Ella talvolta indietro guarda, e notaS'ha la sua schiera; e la seguace gente
      D'esser seco s'applaude, e umil cammina.
     
      Non si direbbe che quel povero Favretto, così presto scomparso dalla sua Venezia con cui faceva tutt'uno, abbia vista co' proprii occhi la città sirena quando dipinse il Liston, tal quale come la vide il buon conte Gaspare? Ma se quella goccia d'oro che fu il Gozzi (non senza un impercettibile gocciolino d'argento vivo, che lo faceva risentire a tempo e luogo), se Voi avete l'animo, gentili Donne, a conoscerlo da vicino e proprio per bene, cercatene le lettere: e da qualcuna di esse intenderete altresì che damina seducente fosse quella Procuratessa Caterina Tron, da non confondere colla Cecilia, che a volta sua fu a un punto di far uscire di cervello il nostro Parini:


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





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