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      Ma non voglio averne.» E un'altra volta: «I virtuosi che non fanno mai nulla di bene nč per sč nč per altrui, e vivono come le marmotte, sono quelli che stanno in pace; ma quelli che adoperano il loro virtuoso cuore in pro degli altri, vanno soggetti a molte stravaganze di fortuna; e se non procurano di pascersi di quel bellissimo gusto interno che si prova a far del bene, stiano certi che non avranno altri piaceri, e non rideranno mai. Cara figliuola Eccellenza, si dia coraggio, e procuri con esso, non solo la sua intera salute, ma anche la consolazione di questo suo minchione di padre e di tutta la sua famiglia.»
      Il qual «minchione» come sapesse pigliar con pace le brighe, e, che č pił difficile, anche i favori, per quanto al disotto di sč, la č cosa che fa sorridere insieme e sospirare, a udirla confessata da lui con tanta grazia: «La pelliccia fu consegnata giovedģ mattina al pellicciajo, che stasera la porterą a qualche ora: e domani Le verrą in una cassettina spedita. Ho dato gli avvisi delle maniche: e veggo che i suoi vestiti si vanno lavorando. Mercoledģ sarą terminato l'abito di stoffa; e subito si porrą mano a quello del velluto. Mi godo delle sue grazie del palco: servo di quello la signora Marianna quando le occorre; e mi fo onore con gli amici Marati ed Egidii, vivendo in esso qualche ora con loro. I quali m'imposero di presentarle i loro rispetti. Č una bella grandezza per me avere un palco proscenio lettera A majuscola, chiamare un marangone (quel ch'apre i palchi), ed essere ubbidito in un batter d'occhio.


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





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