Pagina (217/356)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Alla grande idea romana che aveva governato il mondo con la unità della amministrazione e delle leggi, a quella grande idea che indarno il nuovo e fattizio Impero carolino aveva tentato d'incarnare, sottentrò, lungamente indomita, la feudalità col suo fiero individualismo. Uno dei grandi vassalli, Ugo Capeto, o foss'egli erede di vecchia casa, o uscito di plebe, come Dante nostro irosamente gli appone, ebbe tanto polso da insignorirsi di quella che chiamavano corona di Francia, ma che non signoreggiava allora se non il paese che si stende dalla Mosa alla Loira, e dall'Epte e dalla Vilaine ai monti dell'antica Borgogna. «Ci volle - scrive il Thierry - un caso che si può considerare come fortuito, l'estinguersi cioè del titolo regale in tutti gli Stati che s'erano formati in Gallia intorno a quello Stato del centro, in Lorena, in Borgogna, in Bretagna ed in Aquitania, a rendere meno violenta l'aggregazione successiva delle differenti parti del suolo gallico (du sol gaulois). L'idea d'una gerarchia dei dominii e dei territorii, che il sistema feudale traeva con sè, preparò la riunione, accostumando a grado a grado i signori dei Ducati e delle Contee a non credersi del tutto pari al loro vicino dal fiordaliso. Così il feudo fu nella storia di Francia una sorta d'intermedio fra il tempo della partizione in più sovranità distinte, e quello della fusione in un corpo solo. Non c'inganni però - soggiunge il perspicace istorico - non c'inganni questo nome di feudo, sull'indole delle resistenze che i Re della terza stirpe ebbero a vincere, per estendere la Monarchia sino ai confini della Gallia antica.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





Impero Ugo Capeto Dante Francia Mosa Loira Epte Vilaine Borgogna Thierry Stati Gallia Stato Lorena Borgogna Bretagna Aquitania Ducati Contee Francia Monarchia Gallia