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      Il bambino morì la notte seguente, e la madre, resa pazza dal dolore, non gli sopravvisse che di pochi giorni.
      «La salma di Giannina fu portata nella chiesa di Komargrod, altro feudo ove trovansi le sepolture gentilizie degli Czetwertynski, e dietro la bara veniva, sorretto da alcuni giovani, un guardaboschi di più di centotrent'anni, che io stesso conobbi dalla principessa Czetwertynska, e che, dopo essere stato da ragazzo nelle guardie del terz'avolo di Giannina, il principe Czetwertynski castellano di Braclaw nella prima metà del secolo XVIII, seguiva ora il feretro dell'ultima sua discenderne...
      «Sono, illustre signor Senatore, colla maggiore considerazione ed osservanza,
      «di Lei devotissimo
      «Ladislao di Sas Kulczycki
     
      Dò qui, nella lezione che mi fu gentilmente comunicata, e che serba all'idioma italiano, di cui l'autrice si valse, un leggiero profumo esotico non disdicevole alla sua leggiadra ingenuità, la fantasia poetica alla quale ho procurato di conservare ne' miei versi il suo carattere proprio, impressa insieme com'è, di vaporosità slava e di plasticità meridionale. E prima di accomiatarmi riverente alla memoria della giovane martire, mi giova ricordare che quella miserabile esacerbazione di angherie ond'ebbe origine la sua morte, l'obbligo cioè di scrivere le ricette in russo, era già compresa, fra le infinite altre vessazioni, in un'Ordinanza del Mastro di Polizia di Wilna, che il Dziennik, giornale ufficiale del Regno di Polonia, ristampava dalla Gazzetta di polizia di quella città, e che può leggersi nel Journal des Débats del 29 maggio 1864. Ivi sono confermate le prescrizioni sui permessi di lutto, in difetto dei quali i contravventori hanno da essere tradotti immediatamente davanti all'autorità; è imposto di «visitare di nuovo magazzini, botteghe, alberghi, trattorie, osterie, negozii da confettiere, farmacie, e se si scorge che in qualcuno di questi luoghi si tengono i conti in polacco o si parla questa lingua, farne immediata denunzia; distruggere sempre, immediatamente, le insegne che non fossero ancora cambiate, far chiudere senza indugio fabbriche e magazzini che ne avessero di vecchie, fino a che le nuove (in russo) siano a posto; visitare le chiese e le passeggiate, e vegliare perchè, nè durante la messa, nè durante la passeggiata, nè altrimenti nelle vie, l'ordine sia minimamente turbato, nè si porti veste alcuna che abbia la minima apparenza di propaganda rivoluzionaria; vigilare infine rigidamente perchè nessuno durante la notte esca senza permesso e senza lanterna.


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





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