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      A una di quelle poverine scalze, ma decorate dell'immancabile cappellino e dello scialle a sbrendoli immancabile, ponete fra mano una sudicia granata; collocate codesta schiava della via, quale che sia per essere, o vecchia cadente, o bimba, o giovanetta, spesso anche leggiadra, su un canto dei più popolosi; miratela, tratto tratto, e per un vile soldaccio di rame, diguazzare, affondare da un capo all'altro del quadrivio nel tenace melettone di Londra, per aprirvi un sottile transito a furia di scopa; e dite se v'è imagine più affliggente, più umiliante, più schiacciante per questa nostra civiltà sciagurata, che si millanta maestra d'uguaglianza e di fratellanza!
      Io non v'ho mostrato tuttavia il peggio, Signore mie. Una pittrice di talento e di cuore, mistress Briton Rivière, in un quadro che mi capitò innanzi assai dopo d'aver tratteggiato il mio povero schizzo dal vero, fece - e deve averla vista co' suoi occhi - una piccola mendica rannicchiata sotto un portone di palazzo, nel pieno del verno, a piè nudi sulla neve. Costei non ha neppure il cappellino e la mantiglia, i suoi capelli soli le fanno un po' di difesa. Ha tuttavia un tozzo di pane, e lo sbriciola su una delle manine intirizzite, e ne porge a un vecchio cane vagabondo e affamato, a cui si contano tutte le costole. È lui che, da unico amico, le si accovaccierà forse, poco stante, a ridosso, per mettere quel po' di calore delle sue magre lacche in comune. Sullo stipite del portone magnatizio si vede per altro affisso uno di quegl'Inviti sacri, che, anche a Londra, per le pie anime abbondano; e dice, sotto il titolo di non so che Chiesa, il tal dì, alla tal'ora, Sermon of Charity.


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





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