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      La bellezza o virtù più vera di questa tela sta in questo, che il pittore volle farci assistere, non già ad un paesaggio orientale per colorito e per carattere locale, ma ad una scena assai triste di costume turchesco trapiantato nell'educata ferocia di una Corte europea. Per l'impressione di chi guarda quel misto di non so che veneto-bizantino e di lussureggiante sfarzo spagnuolo è reso con vera sapienza di disegno e di pennello.
      Il signor Eduardo Hubert, già redattore-capo, ed oggi direttore del Monde illustré, faceva in quel giornale una lode anche più sfoggiata di questo bel quadro. «Con esso il Massarani ha provato - egli scriveva - che, pur rimanendo nella nota elevata dell'arte, potevasi imporre anche al pubblico francese. L'opera sua ebbe un vero successo nell'ultima mostra, specialmente fra i più delicati, e, riproducendolo, noi crediamo far piacere alla più gran parte dei nostri lettori. L'artista seppe trarre il più gran vantaggio dal proprio soggetto. All'ombra di un gruppo d'alberi mirabilmente composto, traverso al quale scorgesi il mare e il cielo azzurro, la leggiadra giovane, per metà ravvolta fra le ricche stoffe, e la catena al piede, seduta sopra una roccia, pensa al suo triste destino. Essa resta indifferente al volo leggiero delle colombe, che l'accarezzano con le loro ali prima di bere alla mortale bevanda. È questa una pagina di poesia, che dimostra un letterato. Di fatti, il signor Massarani non è solamente un pittore di grande abilità, ma eziandio un letterato de' più illustri d'Italia, siccome quegli che occupa un gran posto nel mondo delle arti e delle lettere.


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L'odissea della donna
di Tullo Massarani
Editore Forzani Roma
1907 pagine 356

   





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