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      Ma noi vogliamo Associazione: come ottenerla sicura se non da fratelli che credono negli stessi principii regolatori, che s'uniscono nella stessa fede, che giurino nell'istesso nome? Vogliamo educazione: come darla o riceverla, se non in virtù d'un principio che contenga l'espressione delle nostre credenze sull'origine, sul fine, sulla legge di vita dell'uomo su questa terra? Vogliamo educazione comune: come darla o riceverla, senza una fede comune? Vogliamo formare Nazione: come riescirvi, se non credendo in uno scopo comune, in un dovere comune? E donde possiamo noi dedurre un dovere comune? se non dall'idea che ci formiamo di Dio e della sua relazione con noi? Certo: il suffragio universale è cosa eccellente; è il solo mezzo legale col quale un paese possa, senza crisi violente ogni tanto, governarsi; ma il suffragio universale in un paese dominato da una fede darà l'espressione della tendenza, della volontà nazionale; in un paese privo di credenze comuni, cosa mai potrà esprimere se non l'interesse numericamente più forte e l'oppressione di tutti gli altri? Tutte le riforme politiche in ogni paese irreligioso, o non curante di religione, dureranno quanto il capriccio o l'interesse degli individui vorranno e non più. L'esperienza degli ultimi cinquanta anni ci ha addottrinati, su questo punto, abbastanza.
      Agli altri che vi parlano del Cielo, scompagnandolo dalla Terra, voi direte che cielo e terra sono, come la via e il termine della via, una cosa sola. Non dite che la terra è fango: la terra è Dio: Dio la creava perché per essa salissimo a Lui.


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Doveri dell'uomo
di Giuseppe Mazzini
pagine 134

   





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