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      Al feticismo successe il politeismo, culto di molti Dei. Allora la morale ampliò anch'essa il suo cerchio d'azione. Gli uomini riconobbero l'esistenza dei doveri più estesi della famiglia e lavorarono all'incremento della gente, della nazione. Pur nondimeno, l'Umanità s'ignorava. Ogni nazione chiamava barbari gli stranieri, li trattava siccome tali, e ne cercava colla forza e coll'arte la conquista o l'abbassamento. Ogni nazione aveva stranieri o barbari nel suo seno, uomini, milioni di uomini, non ammessi ai riti religiosi dei cittadini, creduti di natura diversa, e schiavi fra i liberi. L'unità del genere umano non poteva essere ammessa che come conseguenza dell'unità di Dio. E l'unità di Dio, indovinata da alcuni rari pensatori dell'antichità, manifestata altamente da Mosè, ma colla restrizione funesta che un solo popolo era l'eletto di Dio, non fu riconosciuta che verso lo scioglimento dell'impero Romano, per opera del Cristianesimo; Cristo pose in fronte alla sua credenza queste due verità inseparabili: non v'è che un solo Dio, tutti gli uomini sono figli di Dio; e la promulgazione di queste due verità cangiò aspetto al mondo e ampliò il cerchio morale sino ai confini delle terre abitate. Ai doveri verso la famiglia e verso la patria, s'aggiunsero i doveri verso l'Umanità. Allora l'uomo imparò che dovunque ei trovava un suo simile, ivi era un fratello per lui, un fratello dotato d'un'anima immortale come la sua, chiamata a ricongiungersi al Creatore, e ch'ei gli dovea amore, partecipazione della fede, e aiuto di consiglio e d'opera, dov'egli ne abbisognasse.


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Doveri dell'uomo
di Giuseppe Mazzini
pagine 134

   





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