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      Le parole or citate d'un uomo che visse e mori santamente e amò il popolo e il suo avvenire d'immenso amore, non v'escano, o miei fratelli, mai dalla mente. La libertà non è che un mezzo; guai a voi e al vostro avvenire se v'avvezzaste mai a guardarla siccome fine! Il vostro individuo ha doveri e diritti propri che non possono essere abbandonati ad alcuno; ma guai a voi ed al vostro avvenire se il rispetto che dovete avere per ciò che costituisce la vostra vita individuale potesse mai degenerare in un fatale egoismo! La vostra libertà non è la negazione d'ogni autorità; è la negazione d'ogni autorità che non rappresenti lo scopo collettivo della Nazione, e che presuma impiantarsi e mantenersi sovr'altra base che su quella del libero spontaneo vostro consenso. Dottrine di sofisti hanno in questi ultimi tempi pervertito il santo concetto della Libertà: gli uni l'hanno ridotto a un gretto immorale individualismo, hanno detto che l'io è tutto e che il lavoro umano e l'ordinamento sociale non devono tendere che al sodisfacimento dei suoi desiderii: gli altri hanno dichiarato che ogni governo, ogni autorità è un male inevitabile, ma da restringersi, da vincolarsi quanto più si può, che la libertà non ha limiti; che lo scopo d'ogni Società è unicamente quello di promoverla indefinitamente; che un uomo ha diritto d'usare e abusare della libertà, purché questa non ridondi direttamente nel male altrui: che un governo non ha missione fuorché quella d'impedire che un individuo non nuoccia all'altro.


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Doveri dell'uomo
di Giuseppe Mazzini
pagine 134

   





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