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      La società non potrà proteggerla dalla mutilazione delle facoltà, l'ignoranza dalla deviazione del senso morale, la superstizione?
      Quel grido di libertà d'insegnamento sorgeva giovevole un tempo e sorge giovevole anch'oggi dovunque l'educazione morale è un monopolio d'un governo dispotico, d'una casta retrograda, d'un sacerdozio avverso, per natura di dogma, al Progresso: fu un'arme contro la tirannide; una parola d'emancipazione imperfetta ma indispensabile. Giovatevene ovunque siete schiavi. Ma io vi parlo d'un tempo in cui la fede religiosa avrà scritto sulle porte del tempio la parola PROGRESSO e tutte le istituzioni ripeteranno sotto varie forme quella parola, e l'Educazione Nazionale dirà sul finire dell'insegnamento all'allievo: a te, destinato a vivere sotto un Patto comune fra noi; noi abbiam detto le basi fondamentali di quel Patto, i Principii nei quali crede in oggi la tua Nazione; ma bada che il primo fra quei principii è Progresso; bada che la tua missione d'uomo e di cittadino è quella di migliorare, ove tu possa, la mente e il core dei tuoi fratelli: va, esamina, raffronta; e se scopri verità superiore a quella che noi crediamo di possedere, promulgala arditamente e avrai la benedizione della tua Patria. Allora, non prima, respingete quel grido di libertà d'insegnamento come ineguale ai vostri bisogni e funesto all'Unità della Patria; chiedete, esigete, l'impianto d'un sistema d'educazione nazionale gratuita, obbligatoria per tutti.
      La Nazione deve ad ogni cittadino la trasmissione del suo programma.


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Doveri dell'uomo
di Giuseppe Mazzini
pagine 134

   





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