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      Al di dentro un fremito sordo, un'agitazione indistinta, un disagio in tutte le classi, perchè la miseria dei molti non è che velata dalla opulenza dei pochi; e i pochi si stanno anch'essi diffidenti del presente, e incerti dell'avvenire. Le intraprese commerciali s'arrestano davanti a un orizzonte che muta ad ogni istante: il commercio marittimo vuol pace al di dentro, e securità al di fuori, e noi non abbiamo certezza nè dell'una nè dell'altra. Quindi le sorgenti della circolazione e della vita sociale interrotte, come la circolazione del sangue si aggela per terrore nei corpi umani; quindi una forte tendenza a mutamenti, perchè ogni mutamento cova sempre l'idea del meglio, e ai popoli, come agl'individui, l'incertezza è morte continua: stato violento da cui conviene uscire a qualunque patto. Tra noi, come tra gli altri, l'ardore di nuove cose s'appoggia su bisogni innegabili; l'aspettazione è rinforzata dalle antiche promesse. E le promesse son dimenticate da' principi, non mai dai popoli. Poi la potenza degli esempî, le fresche speranze, i rancori novissimi, e l'ira, stan presso a ridurre il desiderio all'azione.
      Per circostanze sì fatte, voi salite sul trono; sopra un trono che nè prestigi di gloria, nè memorie solenni fanno venerato o temuto; sopra un trono composto di due metà ostili l'una all'altra congiunte a forza, e tendenti pur sempre a separazione.
      Che farete voi, Sire?
      Volete voi essere uno dei mille? Volete che il vostro nome passi fra i molti che ogni secolo consacra all'esecrazione o al disprezzo?


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





Sire