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      Due vie vi si affacciano. Due vie fra le quali i re si dibattono da quarant'anni. Due sistemi tra i quali oscilla tuttavia il dispotismo, rappresentati da gran tempo in Europa da due potenze di primo rango, l'Austria e la Francia, e che nel Piemonte importano anche oggidì l'alleanza coll'una o coll'altra.
      La prima è la via del terrore.
      Terrore, Sire! Il vostro cuore l'ha già rinnegato. La è carriera di delitto e di sangue; nè voi vorrete farvi il tormentatore dei vostri sudditi. Dio vi ha posto al sommo grado della scala sociale, vi ha cacciato al vertice della piramide. I milioni stanno d'intorno a voi, invocandovi padre, liberatore. E voi! voi darete ferri? porrete il carnefice accanto al trono? inalzerete la mannaja tra il presente e l'avvenire, e ricaccerete l'umanità nel passato?
      Sire! l'umanità non si respinge col palco e la scure. L'umanità si arresta un istante, tanto che basti a pesare il sangue versato, poi divora i satelliti, il tiranno e i carnefici.
      Pure talvolta, nell'uomo che si mette per sì fatta via, i cortigiani nutrono una speranza che il solo apparato del terrore basti a soffocare i germi della resistenza: mostratevi forte, dicono, e gli altri saranno vili.
      Sire! Un tempo, quando l'ignoranza e la superstizione incatenavan le menti e nessuno guardava al passato o nell'avvenire, e la causa dei popoli non contava trionfi, il terrore agli occhi del volgo valeva potenza. Ora, ognuno sa che il terrore, eretto in sistema, è una prova di debolezza; un riflesso di paura, che rode l'anima a chi lo spiega; una necessità di uomo disperatamente perduto, che non ha se non quest'una via di dubbia salute.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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