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      Così generalmente, i consigli d'amministrazione comunale, assunto il nome di consessi civici, s'erano dichiarati rappresentanti legali del popolo e avevano eletto, senza dritto alcuno, le autorità provvisorie. Ora predominavano in questi Consigli gli uomini di età canuta, nudriti di vecchie idee, sospettosi della gioventù e atterriti ancora degli eccessi della Rivoluzione Francese; il loro liberalismo era quello ch'oggi chiamano moderato, fiacco, pauroso, capace d'una timida, legale opposizione su particolari, non risalente mai a principî. E sceglievano naturalmente uomini di tendenze affini, discendenti di vecchie famiglie, professori, avvocati di molti clienti, diseredati dell'intelletto, dell'entusiasmo, dell'energia che compiono le rivoluzioni. I giovani, fidenti, inesperti, cedevano: dimenticavano l'immensa diversità che corre tra i bisogni d'un popolo servo e d'un popolo libero e che difficilmente gli uomini, i quali rappresentarono gli interessi individuali o municipali del primo sono atti a rappresentare gli interessi politici o nazionali dell'ultimo.
      Per riflessioni siffatte, deliberai finalmente di seguire l'istinto mio e fondai la GIOVINE ITALIA, dandole per base il seguente Statuto
     
     
     
     
      ISTRUZIONE GENERALE PER GLI AFFRATELLATI
     
      NELLA
     
      GIOVINE ITALIA
     
     
      LIBERTÀ.
      EGUAGLIANZA.
      UMANITÀ.
      INDIPENDENZA.
      UNITÀ.
     
     
     
      § 1.°
     
      La Giovine Italia è la fratellanza degli Italiani credenti in una legge di Progresso e di Dovere; i quali, convinti che l'Italia è chiamata ad esser Nazione - che può con forze proprie crearsi tale - che il mal esito dei tentativi passati spetta, non alla debolezza, ma alla pessima direzione degli elementi rivoluzionarî - che il segreto della potenza è nella costanza e nell'unità degli sforzi - consacrano, uniti in associazione, il pensiero e l'azione al grande intento di restituire l'Italia in Nazione di liberi ed eguali, Una, Indipendente, Sovrana.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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