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      Convinto che la Virtù sta nell'azione e nel sagrificio - che la potenza sta nell'unione e nella costanza della volontà;
      Do il mio nome alla Giovine Italia, associazione d'uomini credenti nella stessa fede, e giuro:
      Di consecrarmi tutto e per sempre a costituire con essi l'Italia in Nazione Una, Indipendente, Libera, Repubblicana;
      Di promovere con tutti i mezzi, di parola, di scritto, d'azione, l'educazione de' miei fratelli italiani all'intento della Giovine Italia, all'associazione che sola può conquistarlo, alla virtù che sola può rendere la conquista durevole;
      Di non appartenere, da questo giorno in poi, ad altre associazioni;
      Di uniformarmi alle istruzioni che mi verranno trasmesse, nello spirito della Giovine Italia, da chi rappresenta con me l'unione de' miei fratelli, e di conservarne, anche a prezzo della vita, inviolati i segreti;
      Di soccorrere coll'opera e col consiglio a' miei fratelli nell'associazione,
      ORA E SEMPRE.
      Così giuro, invocando sulla mia testa l'ira di Dio, l'abominio degli uomini e l'infamia dello spergiuro, s'io tradissi in tutto o in parte il mio giuramento.
     
      Io giurai, primo, quello Statuto. Molti lo giurarono con me allora e poi, i quali sono oggi cortigiani, faccendieri di consorterie moderate, servi tremanti della politica di Bonaparte e calunniatori e persecutori dei loro antichi fratelli. Io li disprezzo. Essi possono aborrirmi, come chi ricorda loro la fede giurata e tradita; ma non possono citare un sol fatto a provare ch'io abbia mai falsato quel giuramento.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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