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      Il consiglio non giunse o non valse.
      Il Governo si mise all'opera coll'energia di chi č minacciato da un supremo pericolo. Una rigorosa perquisizione nelle mucciglie e nella caserma degli artiglieri condusse alla scoperta d'alcuni stampati della Giovine Italia. I possessori furono imprigionati, e poco dopo i loro pių intimi amici; gli uni e gli altri isolati da ogni contatto. Studiati i volti, i moti, l'inquietudine, il pallore, la mestizia insolita diventarono argomenti di carcere. E ciō che si fece in Genova fu fatto altrove; le prigioni di Torino, d'Alessandria, di Chambery s'aprirono a una moltitudine d'uomini che parevano sospetti, e si frapposero indugi tra l'uno e l'altro imprigionamento, tanto che gli ultimi imprigionati potessero credere a denunzie dei primi. E denunzie furono: vere in parte, in parte menzognere e suggerite da chi diceva: denunziate o perite: i codardi furono tre militari e un borghese, altri si avvilirono senza tradire i compagni, ma si confessarono, implorando, colpevoli e bastava: si catturarono gli amici loro. Dalle primarie si passō alle cittā secondarie, Nizza, Cuneo, Vercelli, Mondovė. Ebbero cosė tra le mani senza pur saperlo, parecchi degli uomini che dovevano dare il segnale del moto, e da carte sequestrate, da imprudenti parole o da altri indizî di nome. Intanto il terrore entrava negli animi; molti dei nostri si celarono; parecchi fuggirono. Sul cominciare della persecuzione i capi esitarono, in parte avvedendosi che il Governo poco sapeva e credendo che la tempesta trapasserebbe rapida com'era venuta, in parte, - e parlo d'Jacopo e Giovanni Ruffini segnatamente - perchč d'animo generoso, paventavano che dove il tentativo in quei frangenti fallisse a buon porto, s'apponesse ad essi l'aver dato improvvidamente il segnale a salvar sč stessi: dopo pochi giorni, l'insorgere s'era fatto impossibile.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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