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      Gli uomini erano tuttavia sotto il dominio d'una fredda scuola d'individualismo che agghiacciava in una analisi materialista tutti i nobili pensieri, tutti i grandi concetti di sintesi, d'entusiasmo, di sagrificio. E dato un falso principio, bisognava subirne tutte le conseguenze fatali. E in virtù di quel falso principio, tutti, amici e nemici, gridavano all'Italia: i tuoi figli non bastano a darti salute; nessuno osava dirle: levati potente d'energia e di devozione, però che tu non devi sperare che ne' tuoi figli e in Dio.
      La rigenerazione d'Italia non può compirsi per fatto altrui. La rigenerazione esige una fede: la fede vuole opere: e le opere devono essere sue, non imitazione dell'opere altrui. E d'altra parte, come può mettersi amore in una libertà non conquistata con sagrifici? Come può esistere libertà forte e durevole dove non è dignità d'individui e di popolo? E come può esistere dignità d'uomini o popoli dove la libertà porta sulla fronte il segno del benefizio altrui? L'azione crea l'azione. Un solo fatto d'iniziativa è più fecondo di progresso morale a un popolo decaduto, che non dieci insurrezioni determinate da una azione esterna o da mene di diplomazia.
      Cerco diffondere, per tutte le vie possibili, la mia credenza. Incontro ostacoli gravi, ma non mi sconforto. Da parecchi anni ho rinunziato a quanto versa un'ombra, non foss'altro, di felicità sulla vita terrestre. Lontano da mia madre, dalle mie sorelle, da quanto m'è caro, perduto nelle prigioni il migliore amico de' miei primi anni giovanili, e per altre cagioni note a me solo, ho disperato della vita dell'individuo, e detto a me stesso: tu morrai perseguitato e frainteso a mezzo la via.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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