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      Allora, che farete in Italia? Se ponete anche che le rivoluzioni strappino ovunque un patto costituzionale ai nostri principi, poserete voi una confederazione italiana sulla lega dei principi costituzionali, per violenza esercitata sovr'essi? Faranno lega, forse; ma per emanciparsi dai popoli - non per altro. Noi vogliamo non solo mutar le sorti d'Italia, ma rigenerarla; perocchè vogliamo farne un gran popolo; ed elemento d'un popolo grande è, più che non si pensa, un popolo schiavo, ma fremente. Gli estremi si toccano. Nelle grandi scosse i popoli si ritemperano, si consacrano alle grandi cose. Non così se, invece di chiamarli dal nulla alla creazione, volete indugiarli in tentativi incerti e graduati. La monarchia costituzionale è il governo più immorale del mondo; istituzione corrompitrice essenzialmente, perchè la lotta organizzata, che forma la vitalità di quel governo, solletica tutte le passioni individuali alla conquista degli onori e della fortuna che sola dà adito agli onori. Vedete la Francia! come ridotta in Parigi! e che indifferenza e che egoismo non la ucciderebbe se non sorgessero tratto tratto i martiri repubblicani a riconfortarla! Gli anni della Restaurazione, la commedia dei quindici anni e l'ipocrisia continua delle lotte d'opposizione parlamentare l'hanno sfinita, gangrenata, guasta per modo, che se la sua missione d'incivilimento è finita, se ad un popolo qualunque dà l'animo di sorgere primo. E dovete paventare più per l'Italia.
      La Francia ha inaugurato il programma dell'èra moderna; la Francia ha avuto la Costituente e la Convenzione: l'Italia, uscente dal servaggio per addestrarsi nell'arena costituzionale, avrà da aggiungere ai vizî del primo i vizî e le corruttele del reggimento monarchico-misto.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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