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      Comunque - e importa notarlo - nol formarono allora. Espresse senza riguardi ed ambagi fin dal primo Manifesto del Comitato, furono accolte con favore dalla generalità del partito; combattute tiepidamente, e senza il corredo delle solite villanie, dai giornali pagati per essere avversi. Nessuno levò allora la voce - ed era il momento naturalmente additato alla buona fede - per dichiarare che la nostra teorica rivoluzionaria era falsa; nessuno escì in campo a proporne un'altra; nessuno s'attentò di fare atto pubblico di codardia e di dirci: l'Italia, checchè facciate, è e sarà pur sempre impotente a movere ed emanciparsi, se prima non move la Francia o un'altra contrada. Gli umori che serpeggiavano fra taluni, segnatamente in Parigi, si strisciavano, come dissi, rodendoli, intorno a nomi, non a idee, d'individui. E noi, poco curanti di questo, procedemmo, con animo alacre, nell'opera incominciata e nella pratica delle dottrine enunciate. Primo passo su questa via, e nuovo indizio che per noi si tendeva all'azione, fu l'emissione dell'Imprestito Nazionale: concetto arditamente buono, che fu accolto con tanto favore da rivelare l'animo del paese, ancorchè il risultato materiale non fosse gran cosa; diedero, non i ricchi, colpevoli d'un'avarizia che espiano cogli imprestiti forzosi e coi sequestri dell'Austria, ma i poveri.
      Io non dirò, per ragioni facili a indovinarsi, quello che sotto l'ispirazione del Comitato e la forte instancabile attività iniziatrice di Roma si facesse all'interno; e soltanto affermo il lavoro condotto al punto di dare certezza, che ove una vigorosa iniziativa sorgesse in una parte d'Italia, sarebbe, più o men rapidamente, ma infallibilmente, seguita da tutte l'altre; e della vigorosa unità del partito hanno, del resto, dato indizî che bastano l'audacia inconquistabile della stampa clandestina, le dimostrazioni periodiche a ricordo della repubblica in Roma e provincie, i fatti compiti a danno di delatori in Milano ed altrove, i terrori dei governi e le vittime, pescate il più delle volte a caso, pure in tutte le classi, dal prete fino al più umile popolano.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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