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      Se non avete anima per affratellarvi alle moltitudini, nč intelletto per indovinarne il segreto, nč scienza per adoprarle utilmente; se non vi sentite potenti ad eccitarle e a dirigerle, ritraetevi; quando le sorti saranno mature per una rivoluzione, sorgerā il popolo e la compierā. Ma se vi sentite ispirati alla santa missione; se volete iniziarlo a un grado di progresso; se sperate diminuire la somma de' guai che accompagnano una rivoluzione, e trarlo all'intento senza gravi perturbazioni, senza spogliazioni, senza inutili carnificine, non dimenticate quel grido; non condannate all'inerzia le moltitudini frementi; non v'illudete ad oprare per esse; non fidate a una classe sola la grand'opera d'una rigenerazione nazionale. Se convertite una rivoluzione in guerra di classi, rovinerete; o non durerete senza violenze inaudite, senza fama d'usurpatori, senza accuse di novella tirannide. Le moltitudini sole possono sottrarvi alle necessitā del terrore, delle proscrizioni, dell'arbitrario. Le moltitudini sole possono santificare col loro intervento i vostri atti; perchč sospetti ed accuse sfumano davanti al loro solenne consenso. Ma badate a non chiamarle nell'arena, quando, esaurite le forze, non vi rimane speranza che in esse, perchč allora non avrete pių via di dirigerle; badate che il vostro appello ad esse sia la chiamata del forte, non il gemito della paura: badate che il vostro grido percota il loro intelletto, come un richiamo, la loro memoria, come una promessa d'avvenire infallibile, come una parola d'alta fiducia in voi, in esse, e nella vittoria.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484