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      Perchè? Nol sappiamo. Si stanno tremanti del nome, non della cosa. Se a ognuno d'essi s'affacciassero, senza tradurle in un solo vocabolo, le condizioni di reggimento, che noi abbiamo pur ora accennate, pochissimi rifiuterebbero consentire: ma s'arretrano paurosi davanti alle imagini d'un terrore, che accompagnò negli anni addietro non la repubblica, ma un tentativo di repubblica, una guerra repubblicana - davanti ai simboli d'un tempo che non è più, che per noi non fu mai, nè sarà - davanti a rimedî di leggi agrarie, di proscrizioni, di rapine di proprietà famigliari, d'usurpazioni subìte e di violenze, che se nell'anarchia delle prime crisi, alcuni affacciarono al popolo, son oggi provate inefficaci, crudeli ed ingiuste. E a noi, se il pregiudizio che s'adopera ad annettere a quella parola un significato non suo, sembrasse non che impossibile a togliersi, radicato almeno negli animi e diffuso ai più, non s'affaccerebbe un solo momento l'idea d'insistere su quella parola, di far battaglia per nomi: e sagrificheremmo alla concordia dei nostri quel grido, benchè l'anima ci sorrida dentro all'udirlo soltanto, benchè quello fosse il grido dei nostri padri, benchè quella bandiera ci splenda innanzi come la bandiera dei secoli avvenire, incoronata d'una grandezza antica che non morrà, e bella d'un pensiero d'emancipazione per tutti, d'amore e di fratellanza, che ci è vita, anima, conforto, religione. Ma quelle false interpretazioni non pajono potenti e diffuse, se non perchè la paura le esagera e la insidia de' nostri oppressori le ingigantisce.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484