Pagina (513/1484)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Ma in Italia, dov'è il terrore che abbia accompagnato i pochi anni di moto repubblicano? Dove sono le stragi o le devastazioni che abbiano contaminato le idee di reggimento popolare? Le poche grida che potevano racchiudere la minaccia, isolate e non seguite da effetto, stanno raccolte e poste in tutta luce, ampliate a fantasmi nelle pagine di taluni, che hanno prostituito la loro potenza a calunniare le moltitudini, a fraudare i più santi concetti, a piangere sulle rovine d'un'aristocrazia, che fondava il suo potere sulle delazioni, sulla corruttela e sui piombi, e che giunta l'ora della prova
      non seppe nè cedere da saggia, nè morire da forte. Il popolo non sa quelle pagine: il popolo sa che la sua condizione migliorava progressivamente colle istituzioni repubblicane: che il suo nome non era allora nome di scherno; che la sua bandiera era potente e temuta. Il popolo sa che, l'Italia non conosce proscrizioni se non regali, le antiche di Napoli, le moderne di Piemonte e di Lombardia, le novissime dell'Italia centrale, ordinate dal Canosa e dal Duca, e le atrocissime di Cesena e Forlì, commesse nel nome del Papa, dagli sgherri del Papa, colla benedizione del Papa. - Noi intanto abbiamo bisogno del popolo - e il tempo stringe, più forse ch'altri non crede - e al popolo non basta un grido di distruzione, o una parola indeterminata, però che i popoli non si fanno nomadi in politica, non mutano governo, come gli Arabi del deserto mutan di tende. Or, chiamandolo all'armi, perchè, se abbiamo un grido che gli è famigliare, un grido che gl'ispira fiducia che lo commove a un'idea di potenza, che gli dimostra direttamente l'intento del moto, perchè rinnegheremo quel grido santo che Genova, Firenze, le città Toscane, le città Lombarde conoscono, che consacra Roma, malgrado le infamie de' Papi, che Bologna, e le città della Romagna hanno nell'ultima insurrezione inalzato?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





Italia Italia Napoli Piemonte Lombardia Italia Canosa Duca Cesena Forlì Papa Papa Papa Arabi Genova Firenze Toscane Lombarde Roma Papi Bologna Romagna