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      Noi vogliamo libertà, libertà di popolo, libertà durevole, libertà eguale per tutti, libertà di fatto e di diritto - e questa sola pretesa caccia l'immenso tra noi, tra l'Italia futura e l'Olanda del secolo XVII. La prosperità dell'Olanda, la potenza a cui salì, non vennero dalla federazione, ma dal commercio: dal commercio, nervo, forza, vita di tutte le Provincie collegate: dal commercio che anche i capi facevano, ed erano quindi costretti a promovere; dal commercio che fioriva e dava predominio europeo a quelle città anche anteriormente alla federazione(97): dal commercio che cadde, viva la federazione, quando l'Inghilterra e la Francia accrebbero il loro, quando le guerre durate dalle sette provincie indussero aumento nelle tasse e nel debito pubblico, quando il monopolio prevalse nel commercio dell'Indie. Prosperità e rovina delle Provincie unite derivano da cagioni evidentemente indipendenti dal vincolo speciale che le stringeva. Dalla federazione scesero ben altri effetti che quelli dei quali or parlammo: scesero i germi della disunione, poc'anzi operata: scesero le debolezze dell'Olanda davanti alle potenze straniere: scese insomma, che l'indipendenza delle Provincie Unite, riconosciuta nel 1609, fosse pressochè nulla, e servile all'influenza francese poco più di mezzo secolo dopo, all'epoca della pace di Nimegue.
      Scendiamo all'epoca nostra. Scendiamo - poichè i passati non giovano - agli esempî nuovi, o meglio all'unico esempio su cui s'appoggiano i federalisti. Certo: la Confederazione Germanica non ha di che indugiarci per via.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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