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      Il diritto di non essere oppresso, stremato, torturato dalla tirannide dei pochi o dall'invasione straniera è, nel cuore di tutti, un diritto sacro, imprescrittibile. Progrediamo noi per questo? - In Italia, in Polonia, in Germania, per tutto, gl'interessi materiali sono evidentemente lesi e non pertanto la coscienza del proprio diritto è in tutte le anime. Interrogate uno ad uno gli abitanti di quelle infelici contrade: incontrerete per ogni dove l'odio verso il Russo e verso l'Austriaco, e il desiderio manifesto d'emancipazione; la coscienza del diritto che sancirebbe l'insurrezione; il convincimento dei vantaggi reali che ne risulterebbero per le generazioni future. E nondimeno soffrono in silenzio; si curvano al giogo; non si adoperano a spezzarlo. - D'onde ciò?
      Perchè, fra la tirannide e l'insurrezione, è forza passare a traverso gendarmi, prigioni e patiboli. Perchè, per affrontare tutto ciò, non basta la conoscenza del fatto; è d'uopo sentire che è dovere il distruggerlo. Perchè il mero convincimento non basta a iniziare la lotta: conviene che questa sorga come manifestazione d'una fede.
      Vi furono uomini che predicarono la reazione a quei Popoli; che hanno detto loro: Voi avete interessi materiali; questi interessi sono calpestati; spetta a voi il provvedere al rimedio. Voi avete diritti: que' diritti sono violati: spetta a voi il rivendicarne il libero esercizio. - A tale intento si è cospirato. Ma la tirannide vegliava; ha fatto scorrere sangue in mezzo alla cospirazione; rotolar qualche testa ai piedi dei cospiratori.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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