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      Noi citiamo l'esempio della Francia, perchè ad essa si chiedono generalmente insegnamenti, speranze e simpatie politiche; poi perchè la Francia essendo quello tra i paesi moderni nel quale più campeggiano le teoriche di pura riazione fondate sulla diffidenza, sul diritto individuale, sulla libertà sola, le conseguenze pratiche de' suoi errori riescono più convincenti. Ma venti altri esempi sarebbero presti. Da ormai cinquanta anni, tutti i moti che, l'un dopo l'altro, vinsero come insurrezioni e come rivoluzioni soggiacquero, provarono come ogni cosa dipenda dall'intervento o dal difetto d'un principio riordinatore.
      Dove infatti i diritti individuali non s'esercitano sotto l'influenza d'un grande pensiero comune a tutti, dove gli interessi individuali non si affratellano nell'armonia d'un ordinamento diretto da un principio positivo dominatore e dalla coscienza d'un unico fine, esiste inevitabile una tendenza usurpatrice dell'uno sull'altro. In una società come la nostra, nella quale la divisione per classi, con qualunque nome si chiamino, vive tuttora potente, ogni diritto è certo d'incontrarsi in un altro ostile, invido, diffidente, ogni interesse è naturalmente combattuto da un interesse contrario, quello del proprietario da quello del proletario, quello del manifatturiere o del capitalista da quello dell'operajo. Per ogni dove in Europa, dacchè l'eguaglianza accettata in diritto è smentita dal fatto e l'insieme delle ricchezze sociali s'accumula nelle mani d'un piccolo numero d'uomini, mentre la moltitudine non ha da un assiduo lavoro se non la pura esistenza, impiantar libertà, libertà sola, dicendo agli uomini: eccovi emancipati; voi avete diritti; usatene, torna davvero in sanguinosa ironia e perpetua l'ineguaglianza.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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