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      Toccato appena, e senza pericoli sovrastanti, il suolo italiano, spariva nell'ombre della notte, andava a Cotrone a dar nuova degl'ultimi concerti presi e della via tenuta dagli esuli. I nostri non lo rividero se non davanti alla commissione militare in Cosenza, accusato di scienza e di non rivelazione di complotto, libero quindi d'ogni rischio di vita.
      Or giudichi ognuno se il quando e il dove dell'impresa fossero scelti dal governo di Napoli o dai nostri fratelli.
      Partirono, poichč alcuni incidenti ritardarono di ventiquattr'ore l'esecuzione del loro progetto, nella notte dal 12 al 13: sbarcarono dopo quattro giorni di viaggio, la sera del 16, agli sbocchi del fiume Neto, e s'inselvarono. Era loro intento apparire improvvisi, fuggendo ogni scontro, davanti a Cosenza e tentare, per cominciamento all'impresa, la liberazione dei prigionieri politici che v'erano numerosi. Ma dopo tre giorni di viaggio attraverso foreste, affacciatisi a un burrone presso San Giovanni in Fiore, dove gli esperti de' luoghi affermavano non essere via di salute possibile se non la vittoria, si trovarono aspettati, circondati, assaliti da forze regie, composte di cacciatori del secondo battaglione, di gendarmi e di urbani, numericamente tali da rendere inutile ogni combattere. Combattevano nondimeno, e con qual vigore lo dica il decreto del 18 luglio, col quale Ferdinando II assegna ricompense di croci, medaglie, promozioni e danaro a pił di centosettanta individui presenti al conflitto: decreto che sarebbe ridicolo se non fosse machiavellicamente architettato a vincolare, infamandoli, uomini incerti e a ingannare le popolazioni lontane, ma che lascia a ogni modo intravvedere quante centinaja di soldati fossero stimate necessarie dal governo napoletano a vincere i ventun uomini della libertą. Spento Miller(125), caduto per gravi ferite Domenico Moro, la guida calabrese e due altri riuscirono a rinselvarsi; i rimanenti, afferrati, furono trascinati al martirio in Cosenza.


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Scritti
Politica ed Economia
di Giuseppe Mazzini
Editore Sonzogno Milano
pagine 1484

   





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